Sostenibilità

Sintesi della Politica sulla Sostenibilità di Endeka SGR

Scopo e campo di applicazione

La Politica sulla Sostenibilità (“Politica”) è redatta da Endeka SGR S.p.A. ai sensi del Regolamento SFD (Sustainable Finance Disclosure) e descrive, da un lato, le modalità di recepimento delle disposizioni in materia di finanza sostenibile e, dall’altro, le regole che indirizzano l’agire e l’organizzazione propri della SGR.

Obiettivi della Politica sulla Sostenibilità

Endeka SGR S.p.A (“SGR”) è un gestore “sotto soglia” che gestisce esclusivamente fondi di investimento alternativi riservati e non presta servizi di investimento; ha tra i propri obiettivi quello di raggiungere il massimo grado di soddisfacimento dei propri sottoscrittori, attenti al tema della sostenibilità, attribuendo sempre più valore, oltre che al risultato economico, ad aspetti come la qualità, l’indipendenza, l’affidabilità e, più in generale la reputazione della SGR in termini di finanza sostenibile e responsabilità sociale. L’applicazione dei principi di sostenibilità viene adattata per singolo fondo.

La Politica è strutturata sull’attribuzione della corretta nomenclatura ESG (Environmental and Social Governance) ai fondi, sulla mappatura dei profili di rischiosità ESG cui la SGR è esposta, sull’applicazione di screening negativi e positivi in fase di due diligence in base alla classificazione del fondo e a quanto richiesto dal regolamento di ogni fondo, e sull’implementazione di interventi di monitoraggio ESG sugli asset in portafoglio, specifica per ogni fondo gestito.

La SGR adotta anche nelle proprie regole interne un approccio teso ad assicurare il rispetto di chiari principi in tema di sostenibilità calibrati sulla base di ogni fondo gestito

Politica ESG e obblighi di disclosure

I clienti o potenziali clienti possono richiedere la Politica completa scrivendo all’indirizzo info@endekasgr.it. Sul sito web è altresì pubblicata la dichiarazione sugli effetti negativi ai sensi dell’art. 4, par. 1, lett. b), del Regolamento SFDR e, conformemente con quanto disposto dal Regolamento (UE) 231/2013 come di recente modificato.

Profili organizzativi

Regole generali di governance

La struttura di corporate governance della SGR rappresenta una solida garanzia di indipendenza nell’ambito del processo decisionale. La SGR, sotto la responsabilità del CdA, integra il rischio di sostenibilità nei processi decisionali di investimento collegati alla gestione collettiva. Tutti i processi della SGR sono disegnati in modo tale da garantire l’efficacia e l’efficienza dei processi decisionali e assicura l’idonea individuazione dei rischi e delle relative misure di gestione. A tal fine, la SGR ha formalizzato apposite procedure operative che definiscono in modo chiaro e documentato il riparto delle funzioni e delle responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti.

Consiglio di Amministrazione (CdA)

Il Consiglio di Amministrazione (“CdA”) è responsabile dell’adozione della Politica e definisce il processo di investimento in tutte le sue parti ed è l’interlocutore finale al quale la Direzione Investimenti e Crediti e il Comitato Crediti devono fare riferimento.

Definizione delle responsabilità in ambito ESG

La responsabilità dei profili ESG è accentrata in capo alla Direzione Investimenti e Crediti che, in tale materia, ha funzioni consultive nei confronti del CdA e nell’elaborazione delle politiche di investimento. La Funzione Unica di Controllo monitora il conseguimento degli obiettivi posti dalla Politica.

Risk Management

Il Risk Management (facente parte della Funzione Unica di Controllo) è il principale soggetto coinvolto, assieme al CdA, nell’identificazione del rischio di sostenibilità in relazione agli investimenti effettuati dalla SGR, svolgendo autonome verifiche sugli screening, ed è responsabile della mappatura dei rischi e del controllo del rispetto dei limiti definiti nel processo decisionale di investimento.

Valutazione ESG

A monte delle decisioni di investimento e nel continuo, la SGR attribuisce un giudizio ESG ai propri fondi; sulla base di tale giudizio e dei criteri individuati dal Regolamento SFD e dal Regolamento Tassonomia, la SGR inquadra i propri fondi all’interno delle categorie ex artt. 6, 8 e 9 del Regolamento SFD.

Classificazione dei fondi gestiti dalla SGR

Fondi istituiti dalla SGR

I fondi classificati come “art. 8” ai sensi del Regolamento SFDR sono i seguenti:

  • Endeka Credito Italia I
  • Endeka Credito Italia II

Tali fondi non hanno obiettivi di investimenti sostenibili e pertanto non si qualificano come c.d. “art. 8 plus”.

I fondi classificati come “art. 6” ai sensi del Regolamento SFDR sono i seguenti:

  • Endeka Credito POS I
Fondi acquisiti dalla SGR e istituiti da altri gestori

I fondi che la SGR non ha istituito, ma di cui è gestore, sono i seguenti:

  • Fondo Magellano

La SGR è diventata gestore al termine del periodo di investimento di tali fondi, subentrando ad un altro intermediario come gestore e per gestire i crediti fino alla chiusura dei fondi stessi. Per questi fondi non vengono considerati gli effetti negativi sulla sostenibilità.

Fondi Art. 8

Screening Negativo

La SGR ha individuato alcune esclusioni obbligatorie, prendendo a riferimento il soggetto giuridico che riceve il finanziamento, che devono sempre essere rispettate nelle decisioni di investimento (“Screening Negativo”).

In particolare, oltre a considerare la violazione dei principi dell’UN Global Compact, la SGR adotta i seguenti criteri di esclusione, al ricorrere dei quali la stessa si obbliga a non effettuare consapevolmente un investimento:

  • produzione di armi controverse;
  • produzione di combustibili fossili;
  • l’utilizzo e sviluppo di fonti energetiche e di tecnologie rischiose per l’uomo e per l’ambiente; lo sfruttamento del lavoro minorile, la violazione dei diritti della persona, il mancato rispetto delle garanzie contrattuali;
  • un’attività di ricerca in campo scientifico che conduca ad esperimenti su soggetti deboli o non tutelati;
  • l’allevamento intensivo di animali che non rispettino i criteri previsti dagli standard;
  • l’esclusione/emarginazione delle minoranze o di intere categorie della popolazione;
  • la mercificazione del sesso;
  • il gioco d’azzardo;
  • tutte le altre società che operano nei settori esclusi riportati nelle politiche creditizie dei fondi e ottenibili su richiesta.
Screening positivo

Lo screening positivo si compone di valutazioni interne svolte dalla SGR e al contempo di informazioni ESG fornite da CRIF S.p.A., incluse relative controllate, controllanti o associate (“CRIF”) ai prenditori dei finanziamenti.

Valutazioni interne ESG sul prenditore del finanziamento

Nell’ambito della compilazione del questionario qualitativo di Endeka il prenditore del finanziamento risponde, tra l’altro, a domande di carattere ESG ispirate all’Agenda 2030, così come, al documento della European Banking Authority (“EBA”) "On management and supervision of ESG risk for credit institutions and investment firms" del 30 ottobre 2020, i cui punteggi delle risposte determinano solo un score interno non utilizzato per lo screening.

Valutazioni esterne. Lo Score ESG attribuito da CRIF

Al contempo, il prenditore del finanziamento riceve un punteggio sintetico ESG (lo “Score ESG”) attribuito dal provider terzo CRIF che attribuisce un giudizio ESG su una scala decrescente da 5 a 1.

La SGR concede il finanziamento soltanto qualora la società da affidare riceva uno Score ESG sino a 4.

Il portafoglio di finanziamenti dei fondi deve:

  • avere un allineamento alla tassonomia, come previsto dal Regolamento Tassonomia, di almeno il 2%;
  • deve fornire un contributo alla Climate Action (“CA”) o all’Environmental Sustainability (“ES”) per almeno il 10%.
Valutazione conclusiva prima della concessione del finanziamento (“Screening Positivo”)

Stante il rispetto delle politiche creditizie dei fondi, per poter procedere con l’investimento è necessario che si verifichino le condizioni riportate infra:

  • il prenditore del finanziamento sia compliant con lo Screening Negativo;
  • il prenditore del finanziamento abbia compilato il questionario qualitativo di Endeka;
  • il prenditore del finanziamento non abbia uno Score ESG Crif pari a 5;
  • il contributo marginale del nuovo finanziamento rispetto al portafoglio in essere del FIA non sia in violazione dei vincoli di portafoglio al termine del periodo di investimento.
Interventi di monitoraggio ESG

La SGR monitora gli investimenti e il rispetto dei parametri degli screening e dei vincoli:

  • attraverso l’incrocio dei dati originari e quelli aggiornati;
  • attraverso il monitoraggio del rischio fisico delle zone di insediamento delle imprese;
  • aggiornando almeno annualmente i dati e punteggi attribuiti da CRIF;
  • effettuando un’attività di engagement con i prenditori dei finanziamenti nel caso di un downgrade a 5 dello Score ESG al fine di capirne le motivazioni.

A seguito del monitoraggio, nel caso in cui i dati ottenuti dovessero rilevare un mancato rispetto sopravvenuto della Politica:

  • la SGR non effettua nuovi investimenti alla società interessata dal downgrading dei profili ESG;
  • pur trattandosi di un FIA chiuso, il CdA valuta annualmente le eventuali fattispecie che si dovessero verificare e l’adozione di eventuali misure.

Fondi Art. 6

Nonostante non sia previsto dai fondi art. 6 del Regolamento SFD è stato comunque introdotto uno Screening Negativo.

La SGR, non valutando come rilevanti i rischi ESG, non effettua quindi un’attività di monitoraggio in quanto il taglio medio dei finanziamenti risulta contenuto, i clienti operano principalmente nel settore del commercio (dal punto di vista ambientale il settore del commercio ha impatti ambientali limitati e costi di transizione bassi – fonte Giornale delle PMI), ed è previsto un rigoroso processo di istruttoria con una valutazione interna della SGR e una valutazione di due società terze; ciò dovrebbe escludere le imprese peggiori sotto tutti i punti di vista, incluso il rischio della sostenibilità.

Screening Negativo

Oltre a considerare la violazione dei principi dell’UN Global Compact, la SGR adotta in particolare i seguenti criteri di esclusione:

  • la produzione di armi controverse;
  • la produzione di combustibili fossili;
  • l’utilizzo e sviluppo di fonti energetiche e di tecnologie rischiose per l’uomo e per l’ambiente; lo sfruttamento del lavoro minorile, la violazione dei diritti della persona, il mancato rispetto delle garanzie contrattuali;
  • un’attività di ricerca in campo scientifico che conduca ad esperimenti su soggetti deboli o non tutelati;
  • l’allevamento intensivo di animali che non rispettino i criteri previsti dagli standard;
  • l’esclusione/emarginazione delle minoranze o di intere categorie della popolazione;
  • la mercificazione del sesso;
  • il gioco d’azzardo;
  • tutte le altre società che operano nei settori esclusi riportati nelle politiche creditizie dei fondi e ottenibili su richiesta.
Documento Descrizione
Dichiarazione sugli effetti negativi per la sostenibilità
Politica sulla sostenibilità